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Bambini per sempre!

Infanzia e illustrazione nell’arte del primo Novecento

Dopo la riapertura, l’attività del Museo degli Innocenti entra nel vivo con l’inaugurazione della mostra Bambini per sempre! Infanzia e illustrazione nell’arte del primo Novecento a cura di Nadia Marchioni e Arabella Natalini che era stata rimandata a causa del lockdown. Si riparte dal bello e dall’arte istintiva di artisti dei primi decenni del XX secolo, fino ad arrivare ai giorni d’oggi, che hanno tratto ispirazione dall’universo infantile. La mostra, visitabile dal 9 luglio fino al 14 settembre, presenta pitture, sculture, grafiche e illustrazioni di una selezione di artisti profondamente emblematici, come Balla, Balduini, Cambellotti, Carlini, Carrà, Conti, Levasti, Rosai, Soffici, Viani accanto a quelli più rari del grande Alberto Magri e dei suoi sodali toscani fino ad arrivare all’artista contemporanea Sandra Tomboloni

“C’è nel bambino un’immensa forza inconscia, che si manifesta nei suoi disegni e li pone sullo stesso piano (e spesso più in alto) delle opere degli adulti”, scriveva Vasilij Vasil’evič Kandinsky nel celebre Almanacco del Cavaliere Azzurro del 1912. 

La mostra “Bambini per sempre!” allestita nel Salone Borghini del Museo degli Innocenti propone nuove e interessanti prospettive di ricerca per scandagliare l’affascinante argomento del “primitivismo infantile” e segue cronologicamente e tematicamente l’esposizione L’artista bambino. Infanzia e primitivismi nell’arte italiana del primo ‘900 (a cura di N. Marchioni, Lucca, Fondazione Ragghianti 17 marzo-2 giugno 2019).

L’interesse degli artisti nei confronti del disegno infantile e dell’illustrazione per l’infanzia, che all’inizio del XX secolo visse un’eccezionale stagione per quantità e qualità dei risultati offerti, invita a intraprendere un percorso di ricerca che metta in luce queste inconsuete fonti d’ispirazione. In Italia e in Europa molti artisti vollero guardare il mondo con gli occhi dei bambini, cercando di cogliere nella realtà quel “suono interiore” di cui parlava Kandinsky, un suono che l’artista “simile al bambino per tutta la vita, può percepire più facilmente di chiunque altro”.

Il giornalino della Domenica, nelle cui pagine il geniale Vamba pubblicò nel 1907, a puntate, il celebre Giornalino di Gian Burrasca, rappresenta uno straordinario repertorio di immagini, caratterizzate da spericolate sintesi formali e modernissime invenzioni figurative, ideate dai maggiori illustratori del tempo, fra cui Biasi, Brunelleschi, Rubino, Scarpelli, Terzi.

Sono opere che arricchirono l’immaginario visivo di artisti che scelsero di ‘tornare bambini’, in una sorta di silenziosa avanguardia. Queste seducenti immagini, dallincredibile potere evocativo, sono esposte a confronto con dipinti e disegni di artisti che dalluniverso infantile poterono trarre ulteriori indicazioni per avvicinarsi ad una semplicità formale che veniva assunta come testimonianza di ispirazione e autentica poesia.

“Il Museo degli Innocenti, che conserva un patrimonio unico al mondo e testimonia una storia mai interrotta di accoglienza e aiuto all’infanzia e alle famiglie – commenta la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida – conferma di essere un luogo vivo dove è costante l’attività di produzione e diffusione culturale. Siamo felici di poter accogliere una mostra dove l’arte e il mondo dell’infanzia dialogano apertamente, un’esposizione che parla del fenomeno del “primitivismo infantile” in Italia che è rimasto, finora, a margine degli studi e pressoché sconosciuto al grande pubblico. Il disegno è uno strumento di espressione dello stato d’animo del bambino ed è interessante vedere, grazie a questa iniziativa, come la sensibilità degli artisti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento abbia saputo valorizzare la forza inconscia contenuta nei disegni dei bambini e ne abbia tratto ispirazione. Una bella e interessante proposta per i visitatori del Museo degli Innocenti, che stimola l’osservatore a calarsi nell’universo bambino, fatto di mondi fantastici ed emozioni pure”.

“Il tema di questa mostra è particolarmente suggestivo: un dialogo aperto tra l’artista e la sensibilità ereditata dall’infanzia – dice il direttore generale Giovanni Palumbo sottolineando – questa mostra è un inno all’infanzia che ben si sposa con la missione dell’Istituto degli Innocenti che da 600 anni coltiva un connubio armonioso tra “bellezza” e “accoglienza” che ha permesso ad oltre 500 mila bambini di essere ospitati in un luogo straordinario dedicato a loro. Vogliamo ringraziare per aver contribuito alla realizzazione di questa mostra Ubi Banca e la Scuola di Arte Sacra di Firenze. Insomma, una bella occasione per il Museo degli Innocenti che ha appena riaperto, lo scorso 13 marzo, per lanciare un messaggio di rinascita attraverso il bello”.

La mostra è aperta al pubblico dal 9 luglio al 14 settembre 2020 e segue gli orari di apertura del Museo degli Innocenti. 

 

Orari mostra e Museo degli Innocenti:

Dal giovedì al lunedì in orario 16-20

Per maggiori informazioni: www.museodeglinnocenti.it – tel. 055 2037363

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